Alla One Team BIM Conference il progetto di riqualificazione delle torri Richard a Milano

Nel corso della versione digitale della One Team BIM Conference è stato presentato un caso studio di adozione del modello BIM per supportare tutto il processo costruttivo relativo al progetto di riqualificazione delle torri Richard a Milano da parte di BMS Progetti.

Leader in Italia nella progettazione strutturale dai primi anni ‘90, BMS Progetti ha iniziato un complesso processo di ampliamento della gamma di attività. Oggi la compagine si articola in tre divisioni specialistiche – architettura, strutture, impianti e svolge la sua attività in tutta Italia ed in molti paesi all’estero.

BMS Progetti opera in BIM già da molto tempo soprattutto per quanto riguarda la progettazione. Negli ultimi anni ha deciso di implementare la digitalizzazione dei processi anche per la direzione lavori e la gestione del cantiere. Il prossimo obiettivo è sicuramente l’applicazione anche il monitoraggio e gestione degli edifici (facility management).

L’intervento che è stato presentato nel corso della One Team BIM Conference “Ripartiamo con il digitale” riguarda un progetto di riqualificazione a Milano dell’area lungo il Naviglio Grande in cui si insediò nel 1830 la prima fabbrica di ceramica della Richard Ginori. In questo spazio negli anni ‘70 le attività produttive furono progressivamente dismesse ed iniziò un periodo di abbandono. Dopo alcuni anni si innescò un processo di riconversione e recupero grazie anche ad operazioni di demolizione e ricostruzione. È questo il caso delle torri di via Giulio Richard: una struttura per uffici formata da sette corpi di fabbrica costruita negli anni ’90 senza pensare a nessuna connessione con l’ambiente circostante.

Nasce da qui l’esigenza di riconversione dell’area attraverso un progetto complesso di riqualificazione di due delle torri più alte, con l’intenzione di avviare un processo più generale di recupero dell’intero quartiere. Il progetto prevede una rivalorizzazione partendo dall’attacco a terra, andando a ridefinire il suo rapporto con la strada, con un basamento caratterizzato da un portico coperto a doppia altezza che individua uno spazio filtrato tra la strada e l’ingresso vero e proprio all’edificio.

Nel corso dello speech è stato mostrato, nello specifico, l’intervento di rifacimento e riqualificazione architettonica delle facciate e degli impianti della torre C3, per cui è stato utilizzato il modello BIM sia per le fasi di progettazione che di gestione del cantiere. BMS prevede di utilizzarlo anche per la gestione in facility management. L’edificio conta 18 piani, su una pianta a base quadrata, di cui sedici adibiti a uffici e due a locali tecnici e terrazzi, mentre il piano interrato accoglie i parcheggi, le centraline e alcuni depositi.

Le strutture su cui si è dovuto intervenire hanno un’altezza di 63 metri e la nuova facciata prevede l’integrazione di due elementi alternati: la lesena opaca in materiale lapideo e il serramento a comporre un modulo continuo verticale. L’intenzione è quella di delineare un profilo che dialoghi con le altre torri e allo stesso tempo dia un segnale di forte cambiamento e contemporaneità.

Il BIM per la gestione dei lavori

Il modello BIM, con tutti i suoi applicativi, è stato utilizzato, oltre che per la parte di progettazione, anche per l’intero processo di gestione lavori, attraverso la condivisione in cloud di immagini e schede tecniche, la definizione di task e l’organizzazione di meeting e riunioni di coordinamento. “Ogni soggetto (committente, impresa, studio di progettazione) aveva un account per monitorare e collaborare alle diverse fasi dei lavori. Nel caso di progetti complessi come questo, in cui le committenze sono due, avere uno strumento che permetta di fornire informazioni in tempo reale a più soggetti si è rivelato fondamentale” ha affermato Bruno Mingoia, responsabile del progetto di BMS, nel corso del suo intervento alla BIM Conference di One Team. “In modo particolare in questo periodo di emergenza sanitaria ha permesso di non arrestare i processi e di continuare a lavorare da remoto senza troppi impedimenti e rispettando le scadenze”.

La piattaforma in cloud e la relativa applicazione da mobile consente comunque a tutti di ricevere le notifiche riguardo ai task e ai processi conclusi, a quelli in sospeso e a report e documenti da consultare. Il materiale prodotto rimane poi memorizzato e potrà essere facilmente utilizzato per la fase di gestione impiantistica dell’edificio.

I Numeri

Il progetto è a 10 mesi dall’inizio dell’appalto e prevede una media di 75 operai presenti in cantiere. Il modello BIM è utilizzato in cloud costantemente e contemporaneamente da tutti i soggetti coinvolti.

302 i disegni sottomessi, 121 le schede tecniche sottomesse, oltre 30 sopralluoghi, 274 approvazioni di disegni, 115 approvazioni di schede, 41 riunioni di coordinamento.

 

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